Città di carta

Città di cartaTrama: Quentin “Q” Jacobsen è innamorato di Margot fin da quando erano piccoli. Una notte, Margot entra nella camera di Quentin passando dalla finestra e lo trascina in un’avventura indimenticabile che prevede la vendetta da parte di Margot dei suoi amici che non le avevano riferito del tradimento del suo fidanzato con l’amica di Margot. La mattina dopo Margot è scomparsa. Quentin inizia a cercarla seguendo degli indizi lasciati dalla ragazza, ma più scopre sulla persona, più è incerto sui suoi sentimenti per lei.

Regia: Jake Schreier

Attori: Nat Wolff, Cara Delevingne, Justice Smith, Austin Abrams, Halston Sage

Commento: Tratto dal romanzo bestseller di John Green, il film racconta una storia incentrata su Quentin(Nat Wolff) e la sua enigmatica vicina Margo(Cara Delevingne), che amava i misteri tanto, da diventare un mistero lei stessa. Dopo averlo trascinato in un’unica notte di avventure in giro per la città, Margo scompare improvvisamente lasciando degli indizi che Quentin dovrà decifrare. Un giovane e i suoi quattro amici intraprendono il viaggio della loro vita per trovare la ragazza più popolare della scuola. Così può essere riassunto il film. Il finale lascia l’amaro in bocca, ma forse è quello che si avvicina di più alla realtà di tutti i giorni. In “Città di Carta” tornano gli argomenti classici della narrativa per ragazzi: l’amicizia, l’amore, bulli contro nerd eccetera. Ma c’è anche altro: c’è una riflessione profonda su un problema piuttosto diffuso tra i più, e anche i meno, giovani: l’incapacità di non lasciarsi coinvolgere dai pregiudizi. In soldoni, la vita va vissuta appieno abbandonandosi ai sentimenti anziché chiudersi in se stessi. Conclusioni? Il film di Jake Schreier segna il totale scollamento delle intenzioni di agitare il consueto inventario dell’età di passaggio con l’incapacità di dargli una forma ed una identità definite; tenendo i personaggi e le loro emozioni ad una rassicurante distanza di sicurezza e finendo per restituirci una storiella dove non riusciamo a capire se l’eroina di turno sia in realtà una viziata ed egocentrica figlia di papà ed il suo giovane e romantico spasimante un babbeo sognatore che insegue le chimere di un’infanzia ormai superata da tempo. Non ho letto il libro, ma credo che “Città di carta” sia un buon film che vale la pena vedere.

Voto: 7-

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