Gli anni più belli

“Gli anni più belli” racconta la storia di quattro amici nell’arco di 40 anni, dal 1982 a oggi. Il film è ambientato a Roma.

Gli anni più belliTrama: “Gli anni più belli” è la storia di quattro amici Giulio, Gemma, Paolo, Riccardo, raccontata nell’arco di quarant’anni, dal 1980 ad oggi, dall’adolescenza all’età adulta. Le loro speranze, le loro delusioni, i loro successi e fallimenti sono l’intreccio di una grande storia di amicizia e amore attraverso cui si raccontano anche l’Italia e gli italiani. Un grande affresco che racconta chi siamo, da dove veniamo e anche dove andranno e chi saranno i nostri figli. È il grande cerchio della vita che si ripete con le stesse dinamiche nonostante sullo sfondo scorrano anni e anche epoche differenti.

Regia: Gabriele Muccino

Attori: Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria

Commento: Ho visto questo film su Sky Cinema. “Gli anni più belli” racconta la storia di quattro amici nell’arco di 40 anni, dal 1982 a oggi. Il film è ambientato a Roma. Giulio(Pierfrancesco Favino)  e Paolo(Kim Rossi Stuart) sono già amici, Riccardo (Claudio Santamaria) lo diventa dopo una turbolenta manifestazione studentesca, guadagnandosi il soprannome di “Sopravvissuto”. A loro tre si aggiunge Gemma(Micaela Ramazzotti), una ragazza che perde la madre ed è costretto ad andare a vivere a Napoli. Nell’arco di 40 anni vengono raccontate le loro aspirazioni, i successi e i fallimenti, raccontando anche i cambiamenti dell’Italia e degli italiani. Nei primi 30 minuti i quattro personaggi vengono interpretati da attori più giovani che se le cavano egregiamente, ma che non fanno decollare la trama. Dopo l’entrata in scena degli attori “noti”, il film comincia a prendere quota e a trovare un’identità. Peccato che anche in questo film il personaggio femminile viene mostrata come debole e traspare la consueta visione del mondo mucciniana in cui le donne “la danno via con la fionda”. “Gli anni più belli” è un film coinvolgente, ma la trama non è originale: un gruppo di vecchi amici si ritrova nel prologo finale a cementare un vecchia amicizia, a molti è venuto in mente un rimando al film di Scola “C’eravamo tanto amati”, senza dubbio l’avvocato che abbandona i suoi ideali e diventa ricco sposando la figlia di un ricco palazzinaro è ripresa tale quale dal Gassman di Scola che assomiglia all’avvocato interpretato da Favino. La frase più significativa del film: “Le cicatrici sono il segno di questa natura. Il sorriso è il segno che ce l’abbiamo fatta”.

Voto: 7

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