T2 Trainspotting

Danny Boyle torna a dirigere Ewan McGregor e compagni nel sequel di Trainspotting, film cult del 1996.

T2 TrainspottingTrama: Mark Renton torna all’unico posto che da sempre chiama casa. Lì ad attenderlo ci sono Spud, Sick Boy, e Begbie, insieme ad altre vecchie conoscenze: il dolore, la perdita, la gioia, la vendetta, l’odio, l’amicizia, l’amore, il desiderio, la paura, il rimpianto, l’eroina, l’autodistruzione e la minaccia di morte. Sono tutti in fila per dargli il benvenuto, pronti ad unirsi ai giochi.

Regia: Danny Boyle

Attori: Ewan McGregor, Robert Carlyle, Jonny Lee Miller, Ewen Bremner

Commento: Danny Boyle torna a dirigere Ewan McGregor e compagni nel sequel del cult del 1996. Sono passati vent’anni. Molte cose sono cambiate, ma altrettante sono rimaste le stesse. Mark Renton torna all’unico posto che da sempre chiama casa. Lì ad attenderlo ci sono Spud(Ewen Bremner) e Begbie(Robert Carlyle) insieme ad altre vecchie conoscenze: il dolore, la perdita, la gioia, la vendetta, l’odio, l’amicizia, l’amore, il desiderio, la paura, il rimpianto, l’eroina, l’autodistruzione e la minaccia di morte. Sono tutti in fila per dargli il benvenuto, pronti ad unirsi ai giochi. “T2 Trainspotting” omaggia a sua volta in più di un’occasione il film di cui è sequel. La primissima scena richiama l’ultima di Trainspotting, con una simile inquadratura sfuocata di Renton: solo che in questo caso è ad Amsterdam, dove è scappato coi soldi, che corre su un tapis roulant. Conclusioni? “T2 Trainspotting” un sequel riuscito per come sa rapportarsi produttivamente al predecessore senza cercare di imitarlo, ma non ha l’impatto eversivo e gioioso del predecessore, anzi qualcuno potrebbe trovarlo vagamente deprimente. Per armonizzare con i toni più maturi e riflessivi, Boyle avrebbe potuto rinunciare a qualche guizzo registico un po’ fuori luogo.

Voto: 6

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