La paranza dei bambini

“La paranza dei bambini” è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto da Roberto Saviano. Il film narra la storia di un gruppo minorenni del rione Sanità di Napoli che iniziano a lavorare per la Camorra.

La paranza dei bambiniTrama: Napoli 2018. Sei quindicenni – Nicola, Tyson, Biscottino, Lollipop, O’Russ, Briatò – vogliono fare soldi, comprare vestiti firmati e motorini nuovi. Giocano con le armi e corrono in scooter alla conquista del potere nel Rione Sanità. Con l’illusione di portare giustizia nel quartiere inseguono il bene attraverso il male. Sono come fratelli, non temono il carcere né la morte, e sanno che l’unica possibilità è giocarsi tutto, subito. Nell’incoscienza della loro età vivono in guerra e la vita criminale li porterà ad una scelta irreversibile: il sacrificio dell’amore e dell’amicizia.

Regia: Claudio Giovannesi

Attori: Francesco Di Napoli, Artem Tkachuk, Valentina Vannino, Renato Carpentieri

Commento: Ho visto questo film su Sky Cinema. “La paranza dei bambini”, interamente recitata in napoletano e sottotitolata in italiano, è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto da Roberto Saviano. L’argomento del film(e del libro) è la paranza, termine marinaro per indicare i giovani criminali della malavita. Un gruppo di minorenni si arma, inizia a lavorare per la Camorra e decide ad un certo punto di prendere il potere nel proprio quartiere per porre fine all’estorsione e alla paura. Protagonista di questo dramma che purtroppo è molto vicino alla realtà, anzi la riporta come uno specchio non deformante ma fedelmente riflettente, c’è Nicola(Francesco Di Napoli), un ragazzino di quindici anni che assieme ad alcuni suoi coetanei del rione Sanità ha un sogno nel cassetto: diventare ricco e potente velocemente. Ho notato alcune differenza tra la versione cinematografica e il libro. Innanzitutto il personaggio principale, Nicola(o Nicolas), ha un carattere diverso da quello narrato nel libro. Nell’opera letteraria è uno con le “palle” che sa quello che vuole, nel film sembra un bravo ragazzo entrato per caso in un gioco più grande di lui. Un’altra differenza è la “fine” che fa Cristian, il fratello minore di Nicola. Infine, la residenza di Don Vittorio(il boss agli arresti domiciliari), nel libro è a Ponticelli mentre nella pellicola è a Scampia. Perché? In conclusione, il film “La paranza dei bambini” non appassiona, non commuove, rimane in superficie nonostante i primissimi piani alla ricerca disperata di un pathos che non c’è. I personaggi sono appena abbozzati, non si tenta nemmeno di descriverne gli stati d’animo, come se non ne avessero. Come se fosse tutto un gioco, i ragazzini prendono pistole e mitra e iniziano a sparare, a fare le famose “stese” per i vicoli della città. Sinceramente si poteva fare a meno di questa versione cinematografica. “La paranza dei bambini” è stato presentato in anteprima e in concorso alla 69ª edizione del Festival di Berlino il 12 febbraio 2019. La pellicola è stata premiata per la miglior sceneggiatura.

Voto: 6½

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