Corro da te

“Corro da te” è una commedia romantica italiana che parla di un imprenditore che si finge disabile per conquistare una donna.

Corro da teTrama: Gianni ha quasi 50 anni e passa da un’amante all’altra, fingendo con ognuna di essere una persona diversa. Alla morte della madre si reca nella modesta casa in cui è cresciuto e incontra la vicina Alessia, che per sbaglio lo crede confinato ad una sedia a rotelle. Gianni alimenta l’equivoco perché Alessia si occupa di disabili e lui cerca di aggiungerla alla sua lista di conquiste. Ma la ragazza ha altri progetti: gli presenta la sorella Chiara, davvero paraplegica, sperando che fra i due scocchi la scintilla.

Regia: Riccardo Milani

Attori: Pierfrancesco Favino, Miriam Leone, Pietro Sermonti, Vanessa Scalera, Pilar Fogliati

Commento: Ho visto questo film su Sky Cinema. “Corro da te” è un remale della pellicola cinematografica francese “Tutti in piedi” di Franck Dubosc. Gianni(Pierfrancesco Favino) usa il suo fisico per sedurre in maniera seriale, è proprietario di un’azienda di scarpe sportive di successo progettata per veicolare un’immagine in cui il fisico è simbolo di bellezza e permette di primeggiare in linea con i canoni ritenuti più nobili. Disposto a tutto pur di conquistare la giovane donna di turno, per una serie di circostanze arriva a fingere di essere costretto su una sedia a rotelle per far colpo su Alessia(Pilar Fogliati), la nuova vicina di casa di sua madre morta. È così che Gianni si finge paraplegico per far leva sulla pietà della ragazza, pur di sedurla. Invitato a casa dei parenti di Alessia, Gianni scopre che la ragazza vuole fargli conoscere la sorella Chiara(Miriam Leone), una donna solare e dinamica, musicista per lavoro e tennista per passione nonostante un incidente l’abbia resa paraplegica. Attraverso lei e i suoi amici, sportivi e vitali almeno quanto lei, Gianni non potrà far altro che cambiare prospettiva su molte cose: la vita, l’amore, la disabilità in sé. Imparerà che l’unico vero handicap è l’assenza di forza d’animo, per ritrovarsi infine totalmente cambiato sia come uomo che come imprenditore. Non capisco perché in Italia continuano a fare remake di film fatti in Francia. Il cinema francese è il top per questo genere di commedie, non c’è bisogno di una copia italiana. Nel film francese la scena finale è ambientata alla maratona di New York, mentre è stata stravolta in “Corro da te”. Pierfrancesco Favino e Miriam Leone offrono una buona interpretazione, ma non sono a livello di Franck Dubosc e Alexandra Lamy(i due protagonisti di “Tutti in piedi”). “Corro da te” è un film da guardare in modo spensierato, ma il mio consiglio è di vedere prima “Tutti in piedi”.

Voto: 6½

Commenti